Complesso originario

Ott 20, 2022 | Curiosità, News

 Il complesso originario della Villa si compone di un blocco a “L” su due livelli con mattoni a vista. 

Nel fianco orientale presenta tre arcate a sesto acuto con capitelli di serizzo e decorate da quattro grandi medaglioni (clipei) con busti in terracotta che hanno risentito dell’usura del tempo, ma non per questo sono privi di eleganza. Si trattava di busti abbigliati all’antica, con teste non troppo sporgenti e con l’interno cavo, mentre il fondo presenta una decorazione a valva con il clipeo attorniato da un torciglione, presente anche nei busti del Banco Mediceo oggi conservati al Castello Sforzesco.    

Per questa ragione, la progettazione dell’abbellimento di quest’ala della Villa viene attribuita al Michelozzo (architetto di fiducia sia della casata dei Medici sia dei Portinari), lo stesso a cui venne affidata la realizzazione dell’edificio del Banco Mediceo di via Bossi a Milano. 

 

Nel fronte verso il chiostro, invece, assieme alle caratteristiche finestre, troviamo un porticato con pilastri ottagonali in laterizio a cui si sovrappone un loggiato sostenuto da colonnine in legno con capitelli a sezione ottagonale.  

La fascia sotto il loggiato è decorata da una ghirlanda con melograni e stemmi araldici, mentre la scritta latina “Domus refecta ad MCMXX ex MCCCC” indica che la villa è stata restaurata nel 1920 dal 1400.

 

All’interno dei porticati, la maggior parte delle decorazioni pittoriche ancora visibili si devono ai Landriani. Si tratta di affreschi semplici volti alla celebrazione araldica della famiglia. Sotto il soffitto, ricorre una larga fascia a fiorami con gli stemmi sia della famiglia Landriani, sia di altre casate, che non essendo cronologicamente contestuali, molto probabilmente sono stati sostituiti successivamente. 

 

I muri sono ornati da una pittura a festoni di fiori, disposti diagonalmente con croci azzurre ai punti di intersezione. Le croci e il melograno raffigurati danno a questo fregio un certo carattere religioso e nelle riquadrature formate dai festoni si alterna su tutte le pareti il motto scritto in caratteri semigotici “Sempre El dovere”.

Interessante è la riquadratura della finestra che si apre dalla sala principale sul portico nord che è dipinta con un addentellato di mattoni, con “ombra portata” che completa i mattoni reali, secondo un motivo diffuso a fine Quattrocento.